29/04/2007 |
Si è spento, dopo una lunga sofferenza, il socio ed amico Bruno Cingano.
Presidente del nostro Sodalizio nei primi anni ’80, è negli anni successivi che si dedica con passione, entusiasmo, dedizione e continuità all’attività di manutenzione e ricostruzione dei plastici in carico al CFB: il Cidneo e il Villa d’Almè. Sul primo, dopo essersi concentrato nel ripristino e rinnovo dei due anelli in scala 0, propone e realizza sempre nuovi modi per attirare l’attenzione dei visitatori domenicali: è un vulcano di idee.
Dedica, in alcuni periodi, l’intera settimana a sviluppare particolari movimenti per il plastico (elicotteri, mezzi meccanici in movimento, l’ascensore di un albergo, il capostazione in movimento, la banda musicale completa di musicisti mobili, fontane con acqua corrente).
Realizza, dopo la decisione di eliminare la grande piattaforma girevole posta la centro del plastico, il piccolo plastico “Alpinia”, posto in un angolo della sala del Cidneo: riutilizza tale piattaforma e attorno ad essa crea un paesaggio di montagna con linea ferroviaria a cremagliera e particolari paesaggistici tuttora presenti e mantenuti in ottime condizioni.
Sul secondo, fiore all’occhiello della sua attività nel CFB, si butta a capofitto a lavorare per rimettere in funzione un impianto che da circa vent’anni, dopo il trasloco dal paese di origine nella provincia di Bergamo, non aveva mai funzionato. Con certosina pazienza e un lavoro durato circa due anni insieme alla collaborazione di alcuni soci certi, insieme a Cingano, di riuscire nell’impresa, nel 1995 il plastico viene riaperto al pubblico. Cingano ne diventa il “protettore” e infaticabile manovratore: nonostante alcune difficoltà legate alle condizioni di salute, continua a essere presente le domeniche pomeriggio per una attività che per lui è diventata quasi un dovere.
In tutti questi anni il suo entusiasmo è stato sempre debordante: ma la sua passione non si limitava al modellismo ferroviario. In casa aveva una esposizione di modelli che comprendeva tutti i settori del modellismo: automobili, aerei, elicotteri, treni in tutte le scale. Quando riusciva a utilizzare materiale apparentemente inutile, l’entusiasmo diventava incontenibile. Il plastico realizzato in casa, anche se in scala Z, aveva come sempre creato problemi di spazio. E con i motorini dei tergicristalli di un camion, aveva realizzato il sistema di sollevamento del plastico fino al soffitto del locale, quando l’impianto non era utilizzato.
Ci sono stati momenti durante i quali sono emerse incomprensioni, come in tutte le associazioni che si rispettino. Ma sempre si è trovato insieme il modo di affrontarle e superarle, dando la precedenza a quell’entusiasmo e alla passione per il modellismo che tanto ci univa. Era ricco di grande umanità: ai soci giovani che avevano intrapreso gli studi universitari che già lui aveva compiuto, chiedeva spesso: “Cosa stai facendo di bello adesso?” – ”Scienza delle costruzioni” – “….che bella!” rispondeva, con la luce negli occhi che manifestava la nostalgia per quegli incancellabili ricordi di gioventù. E allora raccontava dei suoi anni universitari, delle trasferte in bicicletta da Brescia a Milano e ritorno negli anni non certo pieni dell’odierno consumismo.
E nella sua passione per il modellismo vogliamo ricordare il suo insegnamento: potrà non essere perfetto, ma che soddisfazione costruire, rendere animati o semplicemente immergere in un paesaggio autocostruito piccoli oggetti che sembrano giocattoli, ma che sono opere dell’umano ingegno e che, magia del modellismo, rendono felici i bambini. Ma troppo spesso rendono felici gli adulti che a tale attività si dedicano. E a noi piace pensare che da oggi Cingano, posto a riposare in prossimità di una reale e trafficata linea ferroviaria, nel silenzio del suo ultimo viaggio, trovi consolazione nel rullio dei convogli che ogni pochi minuti transiteranno e che gli ricorderanno quelli che per tanti anni ha voluto rappresentare nel fantastico microcosmo del modellismo ferroviario.